La maggior parte degli ortaggi sono piante annuali che ogni anno necessitano di essere sostituite.
E’ per questo che per un gran numero di specie, la semina è la tecnica migliore per moltiplicare queste piante produttive. Molti di questi ortaggi vanno seminati in semenzaio e successivamente messi a dimora, altri invece vanno seminati direttamente nel posto scelto.
Proprio perché specie annuali, la talea non è uno dei metodi più indicati per moltiplicare gli ortaggi, meglio utilizzarla nelle aromatiche.

La semina degli ortaggi.

Per ogni specie, spesso anche per ogni varietà, il periodo della semina può variare secondo molti fattori. Quando disponiamo di una struttura coperta, che potrebbe essere una serra o dei semenzai, il periodo si potrà anticipare per trovarsi poi con colture già pronte al trapianto nei mesi successivi. Attenzione però a non anticipare troppo la semina! Il rischio è quello di trovarsi piante da mettere a dimora troppo presto che andrebbero rovinate dal freddo. Bisogna fare quindi alcuni calcoli, tenendo in considerazione anche il luogo in cui si vive; ad esempio in montagna il periodo va ritardato rispetto a chi vive nelle zone più miti d’Italia. Da ricordare è che dietro le confezioni di tutte le sementi, ci sono tutte le dovute indicazioni. 

Per verdure come melanzane, pomodori, zucchine e peperoni, devono passare dalle 8-12 settimane dalla semina al trapianto. La semina va effettuata a fine febbraio ed inizio marzo, per arrivare così al trapianto agli inizi di maggio, o per lo meno quando le gelate notturne sono passate. Se non disponete di un semenzaio, potreste seminare su un davanzale luminoso della casa, rivolto a est o ovest ma non a sud perchè i raggi diretti poterebbero bruciare le piccole colture. Per verdure a crescita più rapida come zucche, zucchine, meloni, e cetrioli, la semina può avvenire direttamente in vaso da fine marzo ad aprile. Anche se queste specie si sviluppano meglio se tenute al caldo, basterà seminare ad una temperatura di 18-22°. La semina all’esterno di questi ortaggi, si potrà effettuare da fine aprile ad inizio giugno, interrando i semini in piccole buchette ad una profondità di 2-4 cm

Per gli ortaggi meno sensibili al freddo come rape, cavoli, porri e insalata il periodo della semina dipende dalla varietà; seguire sempre le istruzioni dietro le confezioni. Le più precoci possono essere seminate in serra o semenzaio agli inizi di febbraio e in piena terra a fine febbraio. Per la semina più tardiva di questi ortaggi, si potrà procedere da maggio ai primi di giugno in pieno campo, sotterrando i semini a 1-2 cm di profondità ed almeno 15 cm di distanza da un seme all’altro.

L’invidia, il radicchio, la verza, l’insalata, porri, cavoli e rape, meglio seminare questi ortaggi direttamente nel vaso o nella dimora scelta perchè non amano il trapianto. Fagioli, piselli, carote, barbabietola, prezzemolo, spinaci e ravanelli, possono essere seminate direttamente nelle aiuole di coltivazione, ad una profondità di 1-2 cm, 5 cm per gli ortaggi con semi più grandi come i fagiolini.

Per l’asparago.

L’asparago è uno dei pochi ortaggi perenni e per questo la riproduzione è differente confronto agli altri elencati precedentemente. Puoi creare un’asparagiaia che produrrà per molti anni se scegli un terreno leggero, sciolto e piuttosto sabbioso privo di pietre e sassi. Si può procedere anche per semina, ma la scelta migliore è quella di acquistare porzioni di rizomi (detti anche zampe) o vasetti, nei punti vendita specializzati. 

Il periodo per mettere a dimora l’asparago è da febbraio ad aprile e varia a secondo del luogo in cui si vive. Prima al sud, più tardi al nord. Si scava una fossetta larga e profonda 30-40 cm, lunga secondo il numero di piante da mettere a dimora. Qualora si volessero fare più file, lasciare una distanza di 70-80 cm l’una dall’altra. Procediamo nel distribuire uno strato di letame maturo sul fondo del solco, ricoprendolo con un equivalente strato di terriccio. Distribuiamo le piantine o i rizomi allargando bene le zampe, a una distanza di 30 cm l’una dall’altra, ricoprendo poi il tutto con del terriccio.

Le future piantine di asparagi si dovranno trovare ad una profondità di circa 7 cm; livellare il suolo ed annaffiare abbondantemente. Per i primi due anni bisognerà pazientare e non raccogliere i turioni (che non son altro che i germogli) perchè ciò andrebbe a discapito della produzione degli anni successivi. La pazienza porterà un’importante ricompensa con un’abbondante produzione nelle prossime annate.

I tuberi.

Le patate come i topinambur, nascono dai tuberi conservati dal raccolto dell’annata precedente, che vanno poi piantati a metà o tarda primavera. Procediamo in questo modo: con una vanga scavare solchi larghi 15 cm più o meno ed uniformemente profondi. Alla base del solco inserisci la patata ad una distanza di 30 cm per le “primaticce”; 40 per le altre, oppure i topinambur a 20-25 cm l’uno dall’altro. Rivolgere gli occhi verso l’alto e fai attenzione a non danneggiare i getti sul tubero. Dopo aver posizionato i tuberi, vai a ricoprire con della terra soffice formando un cumulo alto 10-15 cm. Consigliamo di estrarre dalla terra ogni anno tutti i tuberi per le patate, mentre per i topinambur, potreste estrarne alcuni ed altri no.

Alcuni consigli sulla semina per gli ortaggi.

Ricorda sempre di disinfettare, anche con della candeggia e poi un risciacquo, i semenza, i vasi e tutti i contenitori prima della semina.

Se non disponiamo di una mini serra, potreste utilizzare dei contenitori e ricoprirli con della pellicola trasparente, oppure ricoprire con la pellicola direttamente il vaso dove seminato. L’importante è fare dei fori per far circolare dell’aria.

Seminare in modo uniforme, evitando di mettere i semini troppo vicini; ciò non porta nessun vantaggio.

Coprite i semini con una leggera spolverata di terriccio e mantenete il suolo sempre umido, ma non inzuppato.

Alcune piantine, come detto precedentemente non amano il trapianto, quindi è meglio seminarle direttamente a dimora, diradando successivamente i germogli troppo vicini, scegliendo quelli migliori.